Nel mondo Swing il Tranky Doo è sicuramente tra le coreografie di Jazz più conosciute ed amate insieme allo Shim Sham ed alla Big Apple. La sua origine è però meno chiara rispetto alle altre due routine.

Nel libro "Frankie Manning: Ambassador of Lindy Hop" di Cynthia R. Millman, Frankie Manning racconta di come nella metà degli anni '40 del 1900 il suo gruppo di ballerini, The Congaroos, usasse inserire anche delle coreografie che non fossero di Lindy Hop nei loro spettacoli. Per una di queste routine Manning si ispirò ai passi utilizzati da una chorus girl, il cui soprannome era "Tranky Doo", conosciuta in un club di Chicago (purtroppo il suo vero nome sembra essersi perso negli anni). A quel tempo gli spettacoli venivano chiusi da un numero eseguito dalle chorus girl e, lasciando il palco, all'ultima della fila era dato l'onore di mettersi in mostra con una coreografia personale. Fu proprio a questa ballerina ed ai suoi passi (fall off the log, shuffles, boogies) che Manning si ispirò per l'inizio del pezzo ed in suo onore diede il suo nome alla routine. Va sottolineato che il Tranky Doo originale era composto da 2 chorus, mentre la versione moderna è composta da 3 chorus.

Purtroppo di questa routine non esistono riprese video, ma Manning racconta che lui ed il suo gruppo di ballerini erano soliti eseguire il Tranky Doo quando andavano a ballare al Savoy Club ad Harlem e da qui si diffuse. In un video del 1947 si possono vedere Thomas "Tops" Lee e Wilda Crawford, appartenenti ai Whitey's Lindy Hoppers e vincitori dell'Harvest Moon Ball del 1940, eseguire la routine che però nel secondo chorus appare diversa da quella che conosciamo oggi.

 

Tops e Wilda si esibiscono nel Tranky Doo nel video del 1947; nei crediti Wilda viene erroneamente indicata come "Wilder"

La domanda che sorge è quindi se la versione ballata da Tops e Wilda sia quella originale creata da Frankie Manning oppure se l'avessero modificata per l'occasione.

Come si è arrivati alla forma moderna?

Durante gli anni '50 la regista Mura Dehn lavorò al documentario "The Spirit moves" con l'intento di documentare le danze Afro-Americane e si rivolse ai ballerini del Savoy Ballroom. Tra i vari balli, nel filmato si possono vedere 3 dei ballerini dei Whitey's Lindy Hopper, Al Minns, Pepsi Bethel e Leon James, eseguire i primi due chorus del Tranky Doo in una forma molto simile a quella che viene ballata ai giorni nostri (si ritiene che questa variazione sia stata coreografata da Pepsi Bethel, forse è anche per questo che per un certo periodo si è ritenuto che fosse lui l'autore del Tranky Doo). Una cosa importante da sottolineare è che la canzone usata in questo video, "The Dipsy Doodle" di Chick Webb cantata da Ella Fitzgerald, è stata aggiunta successivamente! Il video originale infatti è muto e non si conosce la canzone usata durante le riprese, ma sembra strano che sia stata utilizzata una canzone a struttura Blues per una coreografia a struttura Swing AABA.

Frankie Manning disse che la versione originale era ballata su ritmi più lenti e nelle sue lezioni utilizzava "Tuxedo Junction" di Erskine Hawkins, facendo supporre che fosse questa la canzone utilizzata inizialmente. Ad ogni modo "The Dipsy Doodle" è ormai legata indissolubilmente al Tranky Doo e quando le prime note arrivano sulla pista da ballo TUTTI i ballerini sanno cosa fare!

 

"The Spirit moves", da destra Al Minns, Pepsi Bethel, Leon James

"The Spirit moves" parte 1

"The Spirit moves"parte 2

"The Spirit moves", da destra Al Minns, Pepsi Bethel, Leon James

Da dove arriva quindi il terzo chorus?

Se si osserva con attenzione si può notare che i primi due chorus sono ricchi di dettagli, mentre il terzo ed ultimo chorus ha una struttura decisamente più semplice composta solo da ripetizioni di box step, shouts e knee-slap. La prima testimonianza visiva di questa parte è fornita da un video estratto dalla trasmissione televisiva "The American musical theatre" del 1960 sulla storia della musica e delle danze Jazz in cui Al Minns e Leon James si esibiscono. Forse Al e Leon aggiunsero questa parte proprio per allungare la routine per una esibizione senza dover creare qualcosa di intricato. Quale che sia stato il motivo o l'autore dell'aggiunta, questa parte è arrivata sino a noi ed è stata integrata nella routine oggi conosciuta e ballata in tutto il mondo.

 

 

In tempi più recenti Frankie Manning ha modificato la routine e anche altri hanno eseguito delle variazioni; Frankie ha sempre affermato che non gli importava che questa o altre coreografie venissero modificate, a patto che venisse mantenuto il giusto "groove", anzi ha sempre creduto che fosse anche questo a mantenere vivi il Lindy Hop ed il Jazz. Bisogna anche sottolineare che oggi si cerca di ricreare fedelmente le routine storiche, ma al tempo più di un ballerino ha affermato che ogni volta venivano eseguite in modo diverso e che esistevano tante variazioni quanti erano i ballerini stessi! Lo stesso Frankie Manning nelle sue lezioni insegnava le sue routine ogni volta in modo diverso.

 

La New York Swing Dance Society si esibisce nella versione allungata del Tranky Doo di Frankie Manning sulla canzone "Tuxedo Junction"

Frankie Manning durante una lezione sul Tranky Doo

Il Tranky Doo

 

 

 

- Molte informazioni sono state tratte e liberamente tradotte da Wikipedia e da questo articolo di Bobby White https://swungover.wordpress.com/2017/09/25/the-mysterious-history-of-the-tranky-doo/